Anello faggeta Monte Zatta

anello della faggeta monte zatta passo del bocco

Anello faggeta Monte Zatta 1404 m. s.l.m.

Descrizione Sintetica

Tigullio Trekking e BioTigullio5Terre hanno il piacere di presentare a tutto il pubblico di affezionati, l’Anello della Faggeta del Monte Zatta 1.404 m. s.l.m. dalle cui pendici affacciate sul Mar Ligure a 950 m. s.l.m. nasce il torrente Graveglia il quale da il nome anche alla sua bellissima valle.

L’anello della faggeta del Monte Zatta si tratta di un Cammino della lunghezza di circa 8/9Km percorribile in 4h/4h 30min. Per intraprendere questo cammino dobbiamo raggiungere autonomamente il Passo del Bocco nel Comune di Mezzanego posizionato alla ragguardevole altezza di quasi 1.000 m. s.l.m. (956 m.). Il Passo del Bocco mette in comunicazione la Liguria con l’Emilia Romagna mentre a levante congiunge la Provincia di Genova con quella di La Spezia. In questo stupendo spartiacque naturale troviamo il bar Anna Maria (aperto tutto l’anno) che a pranzo offre anche servizio di ristorazione mentre il Rifugio del Bocco (lascito Devoto) apre da Pasqua in poi nei fine settimana.

Abbandoniamo qui i nostri mezzi imboccando la provinciale carrabile in direzione di Varese Ligure per arrivare dopo poco più di 500 m. di morbida salita nei pressi del laghetto del Bocco dove sulla destra troviamo un bivio che si spinge a monte, e questo che inforchiamo è quello che ci condurrà lungo l’itinerario odierno.

agenda anello faggeta monte zatta
profilo altimetrico anello faggeta monte zatta

Scarica la traccia gps per utilizzarla in Google Maps o in una delle tante App similari, da QUI! (il file è compresso e contiene un file .gpx ed uno .kml)

Da Parma: E33 Uscita Borgotaro: seguire in direzione Ostia Parmense SS523 >> Borgo Val di Taro SS523 >> in Loc. Bertorella la strada diventa SP4 la si prosegue fino in Loc. Ponte dove si svolta seguendo la direzione per Santa Maria del Taro poco dopo la SP4 diventa la SP359R. Giunti a Santa Maria del Taro mancano poco più di 6 Km. a destinazione. Si prosegue per Giaiette sul confine regionale giungendo in breve sulla cresta del crinale, al Passo del Bocco.

Da Spezia: A12 Uscita Lavagna: seguire in direzione di San Salvatore di Cogorno >> Carasco >> Terrarossa >> qui al bivio a destra imbocchiamo la strada provinciale SP26bis. Proseguire in direzione San Siro Foce >> Montemoggio >> continuiamo sulla SP26bis per altri 6,5 Km fino a raggiungere la bella insegna del Passo del Bocco.

Da Genova: A12 Uscita Lavagna: seguire in direzione di San Salvatore di Cogorno >> Carasco >> Terrarossa >> qui al bivio a destra imbocchiamo la strada provinciale SP26bis. Proseguire in direzione San Siro Foce >> Montemoggio >> continuiamo sulla SP26bis per altri 6,5 Km fino a raggiungere la bella insegna del Passo del Bocco.

La partenza del Cammino

Lasciamo la SP49 che porta verso la Val di Vara in provincia di La Spezia imboccando sulla destra una vecchia carrabile sterrata che conduce al bivio successivo. Da qui si prosegue obbligatoriamente solo a piedi. All’edicola con le informazioni generiche riguardanti la faggeta dello Zatta svoltiamo in direzione Croce Zatta.

partenza faggeta monte zatta

Quando abbiamo fatto la nostra uscita domenicale sullo Zatta, era febbraio e da sole tre settimane aveva fatto una bella nevicata. Quindi non preoccupatevi se vedete dei resti nevosi, sono fenomeni che capitano occasionalmente e fanno soltanto che bene al cuore.

Comincia la salita nel bosco magico, si sale costantemente per circa 4 km fino ad arrivare alle sorgenti del Monte Prato Pinello. Qui è d’obbligo far rifornimento d’acqua fresca e poi riprendere un po’ di fiato. C’è anche una bella panchina con un tavolo, manufatti in legno molto utili proprio ora che abbiamo deciso di gustare il nostro buon panino con affettati e formaggi locali che nella nostra sacca domenicale non possono davvero mancare mai.

sorgente monte prato pinello

Dopo esserci rifocillati si prosegue per un ultimo strappo in salita con una pendenza più importante di quella precedente. In poco tempo ci portiamo sulla vetta per raggiungere i prati ancora spelacchiati del Monte Pinello a 1392 m. s.l.m. Il panorama che ci accoglie è da brividi. Una vista magnifica a 180° che toglie completamente il fiato. Il sole ci da il benvenuto scaldandoci ed obbligandoci ad un altro breve stop. Ci lasciamo cadere letteralmente a terra sulla soffice erba ancora bruciata dalla neve e dal ghiaccio ma già adeguatamente riscaldata dalla temperatura odierna.

vista panoramica dal monte prato pinello

Monte Zatta e ritorno al punto di partenza

Abbandoniamo a malincuore il caldo prato del Monte Pinello per proseguire tutto in cresta sulle sommità del Monte Zatta. Ricordiamo che alcuni tratti del sentiero sono piuttosto esposti ed i precipizi sottostanti sono di notevole impatto soprattutto per chi soffre di vertigini. La strada da percorrere per arrivare dalla vetta di levante 1.404 m. s.l.m., alla Croce Zatta 1.406 m. ed infine alla cima di ponente 1.366 m. s.l.m. sono in totale quasi 2 Km. Il Monte Zatta non ha una vera e propria unica sommità ma è una grande criniera che domina alle spalle del Golfo della Riviera Ligure di Levante.

Giunti sulla cima più occidentale una bella madonnina ci saluta e ci augura un felice ritorno. Noi La ringraziamo con un buon pensiero e Le porgiamo un arrivederci alla prossima mentre lentamente ci incamminiamo verso valle. La discesa inizialmente risulta esposta sul filo della montagna ma poi si entra finalmente nel fitto della faggeta. Qui è solo pace e relax e tutti i sensi paiono assopirsi. Qualche rivolo d’acqua che scende dalle pendici ci offre la possibilità di rifornire di nuova acqua fresca le nostre borracce.

discesa monte zatta da ponente

Poco più giù arriviamo a Poggio Buenos Aires (area attrezzata) ed all’ex Colonia Devoto costruita nel 1933 e poi lasciata all’abbandono ed all’incuria più totale. Sembra un film già visto, una delle tante storie di gestione all’italiana. Interessante però di questa storia è ricordare che un certo Antonio Devoto orfano abitante della valle ed emigrato in Argentina (Buenos Aires), dopo aver fatto cospicua fortuna, decise di voler contribuire con opere che avrebbero fornito alla comunità rurale un motivo di riscatto. Purtroppo non tutto è andato come da lui sperato. Oggi l’ex colonia sembra la location ideale per girare l’ennesimo film dell’orrore.

Ma intanto arriviamo nuovamente al sedime carrabile dove poco più in là ci attende la nostra auto che ci riporterà a casa dopo questa magnifica domenica trascorsa tra meravigliose valli e gli appennini del nostro entroterra ligure.

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