
Cammino Religioso in Liguria
Tappa 4: Ruta di Camogli – Santa Margherita Ligure
Cosa Vedremo:
Nella quarta tappa del Cammino Religioso in Liguria, lasciamo la località di Ruta di Camogli, per immergerci nella vegetazione del Parco del Monte di Portofino. Il borgo di San Fruttuoso di Capodimonte chiamato per abitudine, di Camogli, è una zona d’estrema importanza ed interesse, poiché vi si trova il complesso monumentale dell’Abbazia, oltre alla torre di difesa ed al Cristo degli Abissi.
Il complesso monumentale:
Esso è oggi di proprietà dei Fondo Ambiente Italiano (FAI) e conserva al suo interno le tracce di un antico insediamento monastico di probabile origine bizantina. Ad essi seguirono i Benedettini. Già nel XII secolo la famiglia Doria, che ne era proprietaria, fece sopraelevare la struttura di un piano. Nel XIII una sala venne utilizzata come tomba di famiglia e si inserì una cupola sull’antica torre ottagonale. Nel 1562 gli eredi di Andrea Doria fecero costruire la torre, oggi visibile, posta a guardia del borgo, che era per la maggiore parte adibito ad abitazione dei pescatori.
Solo nel 1933 lo Stato intervenne con un primo intervento di restauro in quanto l’antico plesso versava in uno stato di semi-abbandono.
Il Cristo degli Abissi:
Si tratta di una statua, posta in fondo al mare a 17 metri di profondità, che fu realizzata dallo scultore Guido Galletti e fusa dalla fonderia artistica Battaglia. Essa fu collocata il 29 agosto 1954 con le braccia rivolte verso l’Altissimo in segno di pace. L’opera fu restaurata nel 2003 e fu riposizionata il 17 luglio 2004 su un nuovo basamento ad una profondità inferiore.
Pur trattandosi di un borgo prestigioso, rinomato soprattutto sotto il profilo turistico, vanta in realtà una lunga storia, tanto da essere citato già in un diploma del 986 di Adelaide di Borgogna, moglie di Lotario II, Re d’Italia. In questo documento si evince che lo stesso venne donato ai monaci dell’Abbazia di San Fruttuoso. Successivamente nel 1072 il borgo avrebbe resistito ad un assalto dal mare da parte della flotta pisana.
Nel 1175 la cittadina fu sottoposta al governo del Comune di Rapallo per poi divenire nel 1229 parte della Repubblica di Genova.
Il borgo ne seguì le vicende comprese quelle di alcune famiglie genovesi fino a giungere nel 1513 alla completa riaffermazione del dominio genovese. Indi seguì le vicende dell’antica città compreso il passaggio al Regno Sabaudo.
Nel 1944 vi fu infine l’eccidio dell’Olivetta, dove nella notte fra il 2 e il 3 dicembre, venti patrioti furono trucidati dai nazifascisti.
Chiesa di San Giorgio:
L’edificio venne probabilmente edificato in periodo altomedievale probabilmente sopra una precedente costruzione a finalità cultuali. Nel 1691 e poi nel 1760 la chiesa fu radicalmente rivista e riorganizzata, mentre durante la seconda guerra mondiale, fu completamente distrutta da un’incursione aerea.
Essa fu integralmente ricostruita ed all’interno della chiesa sono conservate le reliquie di San Giorgio, patrono di Portofino.
Castello Brown:
La costruzione si trova in luogo dell’antico forte di San Giorgio, di origine genovese, che servì a difendere Portofino sia negli scontri fra le famiglie genovesi che da possibili attacchi barbareschi. La struttura perdette ogni funzione militare nel 1867 in cui fu acquisita dall’allora console britannico a Genova: Sir ‘Montague Yeats Brown’ e passò sotto diversi proprietari britannici fino a tornare al comune nel 1961.
Chiesa del Divo Martino:
La chiesa ha probabile origine nell’Alto Medioevo anche se notizie certe si hanno con la consacrazione del 1548.
All’interno si trovano opere di interesse: un gruppo ligneo della ‘Deposizione del Cristo’ del Maragliano, una Madonna del Rosario di ignoto attribuita al secolo XVII nonché una tela raffigurante i santi Rocco, Sebastiano e Pantaleo, attribuita al secolo XVI.
Paraggi costituisce una delle baie più belle del Levante Ligure ed è divenuta uno dei Luoghi del Cuore del FAI. Dalla località partono pure numerosi e importanti sentieri per il Parco del Monte di Portofino.
Cittadina di origine medievale. Fino al 1229 fu feudo della famiglia Fieschi per poi essere incorporata nella Repubblica di Genova. Vi furono due fatti importanti subiti dalla comunità:
- Nel 1432 vi fu il saccheggio ad opera della repubblica di Venezia e nel 1549 il sacco da parte dei pirati saraceni guidati dal comandante Dragut.
- Nel 1797 la città fu annessa alla Repubblica Ligure per poi seguirne le sorti ed essere annessa al Regno Sbaudo dopo la caduta di Napoleone e il Congresso di Vienna. La città, come tutta la zona, conobbe un particolare sviluppo con la ferrovia Ventimiglia-Roma e con i nuovi percorsi stradali. Vi furono pure due stazioni ferroviarie, di cui una a S.Lorenzo della Costa che fu soppressa dopo breve tempo.
Santuario di Santa Margherita e Nostra Signora della Rosa:
La Chiesa fu edificata in stile barocco intorno alla metà del secolo XVII ma la statua lignea della Madonna, con il Bambin Gesù ed una rosa in mano, risale probabilmente a tempi anteriori. Ad attestarlo, anche il forte legame fra la città ed il Santuario.
Secondo un’altra tradizione, durante i lavori di sistemazione all’interno della chiesa nel 1672, sarebbe stata trovata una vasca piena d’acqua e profumata di rose, a cui furono attribuiti poteri miracolosi, in particolare nei confronti dei bambini.
Il santuario conserva numerose decorazioni a stucco e ad affresco , che sono opera dei pittori torinesi G. e Luigi Vacca del 1826.
Le opere interne richiamano poi il Barocco genovese con quadri di Valerio Castello, Paolo Gerolamo Piola, Luca Cambiaso, Giovanni Andrea Ferrari.
Santuario di Nostra Signora della Lettera:
La statua con la Madonna e il Bambin Gesù nonché una lettera, sarebbe giunta a Santa Margherita via mare dopo il terremoto nel Sud Italia del 1783. A seguito della decisione dei residenti, che la trovarono dove un gruppo di marinai l’avevano nascosta, venne portata alla chiesa di san Giacomo, che da allora è conosciuto pure con un secondo nome. La chiesa in stile barocco conserva all’interno la statua lignea e opere del pittore Nicolò Barabino.
Oratorio dei Santi Bernardo e Lucia:
L’oratorio risale forse a periodi dell’alto Medioevo anche se la prima attestazione documentata è del 1503. Il primitivo oratorio, oggetto di una visita da parte di Mons. Francesco Bossi nel 1582, fu interamente ricostruito nella seconda metà del XVI secolo.
La confraternita subì poi i provvedimenti e i sequestri disposti dal governo francese e da quello napoleonico fino a tornare ad una vita normale nel XIX secolo. Nella struttura si conservano due opere: una di Bernardo Castello del XVI secolo ed una tela del XV secolo attribuita a Ludovico Brea.
Elenco delle Tappe:
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